mercoledì 11 maggio 2011

Basso colpo di coda per l'inverno 2010/2011

Spesso accade che all'inizio della stagione primaverile l'inverno giochi la sua ultima carta. A volte, è capitato, che proprio l'ultima carta giocata dal Generale Inverno è stato un vero e proprio jolly; conservato, magari, per chiudere una stagione invernale un po' magra. Quest'anno l'inverno italiano è stato caratterizzato da alti e bassi e localmente anche da record trentennali o cinquantennali, ma nulla di eccezionale. Sicuramente non c'è stato il famigerato colpo di coda in "formato jolly". L'ultimo evento freddo che ha colpito la nostra penisola, risale agli inizi di Marzo, proprio nei primissimi giorni di primavera meteorologica e agli sgoccioli dell'inverno astronomico.

L'evento che ha colpito il centro-sud Italia tra Domenica 8 Maggio e Martedì 10 Maggio può essere annoverato tra gli "eventi eccezionali". Le avverse condizioni meteo vissute da Puglia e Calabria, in primis, sono più tipiche di fine Novembre o metà Marzo piuttosto che di primavera inoltrata.

Tutto ciò è scaturito dalla posizione dell'anticiclone sul Nord-Est Europeo, il quale, prima ha inviato aria fredda verso le regioni meridionali del Vecchio Continente; poi, spostandosi verso sud, ha causato il "rientro" della stessa massa d'aria fredda, verso ovest. Quest'ultima, si è così riversata nell'area orientale del bacino del Mediterraneo, colpendo in pieno, come detto, Puglia e Calabria ma anche Abruzzo e Molise.
Lunedì 9 Maggio ore 12.00UTC - Situazione Barica e geopotenziali a 500hpa: la massa d'aria fredda si sposta dall'area Balcanica meridionale verso Puglia-Molise-Abruzzo-Calabria
Per queste due ultime regioni (Abruzzo e Molise) tali eventi non sono poi così rari, anche se il verificarsi di tali fenomeni in Maggio è comunque "un fuori stagione". Anche se, per queste zone, nulla di eccezionale: la neve è caduta fino a 1100/1200m mentre sulla costa pioveva con 13°C-14°C.
Discorso ben diverso per Puglia e Calabria. Soprattutto per l'ultima regione, geograficamente parlando, dell'Italia peninsulare.
L'Abruzzo e il Molise hanno subito una passata veloce, soprattutto nella notte tra l'8 e il 9 Maggio, quando il calo termico si è fatto veramente sentire, mentre le piogge non hanno raggiunto accumuli di rilievo.
Analizzando il picco massimo dell'ondata fredda, verificatosi nella mattinata di Lunedì 9 , si può chiaramente vedere come in Abruzzo a 850hpa spunti l'isoterma di 0°C.

Lunedì 9 Maggio ore 06.00UTC - Situazione termica 850hpa: l'isoterma di 0°C raggiunge l'Abruzzo
 
 Fonte: www.meteociel.fr
La stazione meteorologica posta al Passo Godi 1560m (AQ) conferma il vistoso calo termico: 8 Maggio ore 14.00, temperatura di 15.6°C; 24ore dopo, 9 Maggio ore 14.00 circa 1°C, dopo una minima di 0.8°C registrata a metà giornata. In 24ore c'è stato un calo termico di quasi 15°C. Sullo stesso passo la webcam ha immortalato una "mini bufera di neve" con accumulo massimo sull'ordine dei 10/12cm.

Passo Godi 1560m (AQ): 8 Maggio 2011 - 9 Maggio 2011
Fonte: http://www.caputfrigoris.it/rete-meteo/passogodi.htm
Tralasciando l'Abruzzo e il Molise, concentriamo ora la nostra attenzione su Puglia e Calabria: le regioni più colpite.
Partiamo dalla stazione meteo di monte S. Angelo 838m (FG): nella giornata di Lunedì 9 maggio la massima è stata di soli 10°C; mentre la massima di Domenica 8 Maggio, era stata di ben 17°C. Dal grafico si nota chiaramente come il calo si fa più consistente in alcune ore della giornata, ad esempio, nela sera di Lunedì la temperatura ha raggiunto i 6°C. 

Monte S. Angelo 838m (FG): andamento termico
Fonte: www.meteoam.it
Lo scarto termico si fa sempre più marcato scendendo di quota, per un motivo molto semplice: il maggiore soleggiamento rispetto ai mesi invernali, favorisce le zone di pianura. Se ipotizziamo un irruzione fredda ma secca, quindi senza nubi, in quota il calo termico sarà marcato mentre al suolo l'aria fredda non produrrà effetti di rilievo. Quindi, nelle regioni in esame alle quote pianeggianti, durante la giornata di Domenica il sole e le condizioni in quota ancora stabili hanno favorito massime anche oltre i 20°C; poi l'arrivo dell'aria fredda e le annesse precipitazioni hanno fatto calare drasticamente i valori termici. E' il caso di Bari, Lecce, Crotone. Nel capoluogo Pugliese, Bari, nella giornata di Domenica la massima è stata di 22°C,  mentre, Lunedì si sono registrati 17°C; anche se per tuta la giornata la temperatura ha avuto un andamento tra i 14 e i 16°C.
Bari: andamento termico
Fonte: www.meteoam.it
Entriamo nella regione più colpita: la Calabria. Partiamo dalle quote alte: Monte Scuro 1677m. Nel cuore della Sila è tornata la neve. La stazione di Monte Scuro nella giornata di Domenica aveva fatto registrare una massima di 12°C; mentre, la temperatura massima registrata Lunedì è stata solo di 3°C e per tutto il pomeriggio la temperatura ha oscillato tra 0°C e 1°C con la neve che cadeva a tratti copiosa oltre i 1500/1600m. Tornando all'eccezionalità dell'evento, possiamo costatare dalle rilevazioni come la massima di Martedì sia stata inferiore alla media minima di quasi 1°C, con uno scarto medio di 3°C, circa. Valori veramente notevoli per il periodo, nonostante la zona a quota elevata. 
Monte Scuro 1677m (CS): andamento termico
Fonte: www.meteoam.it
Per ottenere notizie più dettagliate, ci viene incontro il sito dell'ArpaCal. Un po' tutte le stazioni meteo posizionate sulla fascia centro-orientale della Calabria propongono dati degni di nota. Ma, per comodità, scegliamo solo quelle più rilevanti. La stazione di Camigliatello è situata nel cuore della Sila a "soli" 1368m. Tale quota è stata sufficiente per rituffare il piccolo paese in Inverno. Infatti tra Lunedì e Martedì la stazione meteorologica ha registrato valori invernali, o sicuramente tardo autunnali, con accumuli precipitativi notevoli. Molti dei quali sotto forma solida (neve). Dai grafici si stimano circa 50mm di precipitazioni avvenute con temperature comprese tra i -2°C e i 2°C (il grafico riporta una massima di 7,4°C registrata nella giornata di Lunedì, da un'analisi accurata, tale valore è stato misurato all'alba di Lunedì 9 Maggio. Il calo è stato poi prodotto dall'arrivo di un primo nucleo freddo con grandine e pioggia battente, facendo scendere in pochissimo tempo la temperatura, vicino agli 0°C). 
Camigliatello Monte Scuro 1368m (CS): Temperature Media Giornaliera
Fonte: http://www.cfcalabria.it/
Camigliatello Monte Scuro 1368m (CS): Temperature Minime
Fonte: http://www.cfcalabria.it/
Camigliatello Monte Scuro 1368m (CS): Temperature Massime
Fonte: http://www.cfcalabria.it/
Camigliatello Monte Scuro 1368m (CS): Precipitazioni
Fonte: http://www.cfcalabria.it/
 
A conferma di ciò, le webcam della zona in questione hanno regalato un suggestivo panorama invernale nel cuore della primavera. 

Camigliatello Silano 1368m (CS): Paese
Fonte: http://www.camigliatellosilano.eu/live-corso-camigliatello.html

Camigliatello Silano 1368m (CS): Inizio Piste
Fonte: http://94.94.164.18/cgi-bin/viewer/video.jpg?streamid=0
Se questi dati e queste immagini vi sembrano "insufficienti" per definire l'evento eccezionale, allora vi dovrete assolutamente convincere del fatto, con l'ausilio dei dati statistici a scala ventennale. Infatti, secondo i dati ottenuti il record di minima nel mese di Maggio per la stazione di Camigliatello è di -1.6°C, registrato nel 1997 e nel 2004. Valore totalmente stracciato con un bel -2.1°C. 
Insomma proprio inverno e sicuramente record. Sempre rimanendo in Calabria scendiamo però di quota, fino al mare, nella città di Crotone. Come detto, più si scende di quota e più incrementa il salto termico. Crotone, Domenica alle ore 12.00 registrava una temperatura primaverile di 21°C (0.5°C oltre la media massima stagionale); mentre 25h dopo, la temperatura era di appena 9°C. La temperatura massima di Lunedì, statisticamente valida, è stata di 16°C (5,5°C in meno dalle medie stagionali) ma se consideriamo  che per quasi tutto il giorno si sono avuti 9/10°C con pioggia e vento sostenuto dai quadranti nord-orientali, allora si può parlare tranquillamente di inverno. 

Crotone: Andamento termico
Fonte: www.meteoam.it 
Vorrei aprire una piccola parentesi: per i dati statistici la temperatura massima è quella registrata nell'arco delle 24h, di solito coincide con le ore più calde, quindi dalle 12.00 alle 15.00. Se partiamo da questo presupposto la statistica afferma che a Crotone il periodo più freddo dell'anno sono la prima e la seconda decade di Gennaio, dove la temperatura massima media è di 12,4°C.  Confrontando questo dato con quello registrato tra le 11.00 e le 18.00 di Lunedì 9 Maggio di soli 9/10°C, si deduce uno scarto di 2°C/3°C. 2°C/3°C da Gennaio!!! Da Maggio sono ben 11°C di scarto. Un valore veramente da record!!! La minima è stata di 8°C, mentre il record di Maggio era di 9°C registrato nel 2009, seguito poi dai 10°C del 2004. Ma stiamo parlando comunque di minima record del mese di Maggio, non di Massima record. In questo caso 9°C si sono registrate a mezzogiorno. 
Per dovere di cronaca, dobbiamo riportare anche i 27mm di pioggia caduti. 

In conclusione dobbiamo veramente riconoscere che l'inverno 2010/2011, per il sud Italia, aveva riservato un colpo di coda veramente storico. Ha giocato il suo jolly migliore, eppure, non dimentichiamoci che molte zone della Calabria ma anche della Puglia hanno avuto eventi record anche a Dicembre 2010. 
Vi lascio con una piccola curiosità: mentre Lunedì pioveva e faceva freddo nel sud Italia, a Livigno si registravano 14.6°C (contro i 10°C di Crotone), con un cielo veramente limpido e un sole "da mare". 

Fonte: http://www.meteo-system.com/stazioni/trepalle.jpg
  

martedì 3 maggio 2011

L'inverno Europeo 2010/2011

Gli abitanti della Gran Bretagna, Scozia ed Irlanda ricorderanno a lungo il mese di Dicembre dell’inverno 2010-2011. Per molte regioni del vecchio continente è stato proprio Dicembre il mese più freddo e nevoso di tutta la stagione invernale.   

Dicembre 2010                            
Anomalia Termica Dicembre 2010


Dalla carta in esame si evince come il “cuore gelido” di questo anomalo Dicembre, si sia collocato proprio a sud della Penisola Scandinava. Quasi al centro del vecchio continente. E per quanto, queste regioni siano abituate al freddo, un’anomalia negativa mensile di quasi 8/9°C, rimane comunque degna di nota. Vorrei, però, soffermarmi sul “modo” in cui sono state ottenute queste anomalie così rilevanti: durante un mese invernale capita spesso di avere un ondata calda seguita poi da un ondata fredda (o viceversa), dove di solito una delle due è più intensa dell’altra e quindi a fine mese prevale un anomalia positiva od una negativa. Ma i valori di scarto (dalle medie stagionali) difficilmente superano i 3 o 4°C. Come è capitato all’Italia nel mese in esame: inizio Dicembre molto caldo e poi deciso calo termico durante la 2° decade. A fine anno, quindi, l’anomalia era pressoché nulla. Pertanto per ottenere valori  di 5/6°C al di sotto delle medie stagionali (o al di sopra) si deve assistere ad una staticità dell’evento, ovvero, ad una lunga permanenza in una determinata area, di aria fredda o aria calda, per diversi giorni. Quindi se si tratta di un calo termico di 4-5 giorni si può parlare di irruzione fredda. Ma non nel nostro caso, dove ciò che è capitato all’Europa centro-settentrionale ha avuto una durata di 35/45 giorni, iniziata addirittura già nel mese di Novembre. In tal caso si tratta di un vero e proprio “evento gelido”.
Un simile evento, credo proprio che meriti attenzione. 
Andiamo, quindi, ad analizzare l’andamento termico in una cittadina svedese, proprio nel “cuore gelido” di questo anomalo dicembre. 
La città in esame è Sveg (piccolo centro cittadino nel cuore della Svezia Centro-Settentrionale). 



Si può ben notare come dall’inizio di Novembre fino a fine Dicembre le temperature registrate siano fortemente al di sotto delle medie stagionali. Addirittura, dal secondo grafico, risulta che da metà Novembre a metà Dicembre le temperature siano scese al di sotto delle medie fino a 8°C per quasi 20/25 giorni. Un dato che fa veramente riflettere. Le precipitazioni, invece, sono state molto scarse; si tratta, comunque, di un area dove durante il periodo invernale le precipitazioni sono deboli e continue invece che brevi ma intense. Si stimano comunque 25-30mm di precipitazioni, che con questi valori termici hanno sicuramente prodotto un accumulo nevoso totale di 30cm. 

Cambiamo ora totalmente zona, passiamo in Gran Bretagna. Se gli abitanti della penisola scandinava ricorderanno questo dicembre per il freddo, in Gran Bretagna verrà ricordato per la neve (oltre che per il freddo). Nell’Isola Britannica i valori termici risultano più contenuti seppur sotto media di 3-5°C; ma la vera protagonista è la “Dama Bianca”. La Gran Bretagna, grazie alla posizione geografica (Oceano Atlantico e Corrente del Golfo) difficilmente ha lunghi periodi freddi e la neve cade raramente e soprattutto con durata, al massimo, giornaliera. In questo mese, invece, “ha pagato” proprio la sua posizione geografica, l’aria fredda giunta si è caricata di umidità e a riversato sulla Gran Bretagna ingenti quantitativi nevosi con disagi non indifferenti alla circolazione sia stradale che aerea. Prendiamo come esempio Cranwell (villaggio situato sulla fascia centro-orientale dell’Inghilterra). 


Dai grafici dell’anomalia termica, si notano valori fortemente negativi soprattutto per la prima ed ultima decade di Dicembre; con valori registrati anche di -10°C. Le precipitazioni, seppur non costanti hanno registrato eventi di notevole importanza: all’inizio di Dicembre i millimetri caduti, trasformati in centimetri di neve a causa delle basse temperature, sono prossimi ai 10-15mm, a cui vanno sommati gli altri centimetri caduti nella seconda e terza decade. In totale si raggiungeranno i 30cm di neve, ma ricordo che per queste aree la nevosità media annuale è ben più bassa di quella ottenuta, se non nulla in alcune aree. Il grafico termico ci viene sicuramente in aiuto: la temperatura media giornaliera non scende mai sotto i 5°C, quindi la presenza della neve è praticamente un evento più unico che raro. Pertanto 30cm di neve costituiscono sicuramente un record. A conferma di ciò, una foto scattata il 3 Dicembre a Londra, dove non nevica ogni anno. E la neve nella foto chiarisce bene l’entità dell’evento (tratta da Internet).
Londra, 3 Dicembre 2010
Gennaio 2011
Anomalia Termica Gennaio 2011
Il primo mese dell’anno non lascia molti commenti dal punto di vista meteorologico. Il mese si chiude con un’anomalia quasi nulla o leggermente positiva sul vecchio continente. Da notare ’anomalia positiva della Scandinavia, quasi a voler pareggiare il conto con il Dicembre appena passato. Ovviamente nulla a che vedere con il mese precedente, in quanto 8°C di anomalia negativa non sono e non saranno recuperati. Un occhio cade anche in Islanda, dove, dopo il mite Dicembre anche Gennaio segue il passo dell’ultimo mese del 2010. Insomma l’inizio dell’anno è più autunnale che invernale per molte regioni del nostro Continente, ma “ci può stare”. 

Febbraio 2011
Anomalia Termica Febbraio 2011

A Febbraio torna il gelo. Questa volta però le regioni più colpite sono quelle dell’Europa orientale. Valori di 5/6°C al di sotto delle medie stagionali vengono registrati in Finlandia. Prendiamo in 
esame proprio una città nel cuore della Finlandia: Kuopio.


Si evince chiaramente il lungo periodo gelido nel mese di Febbraio. Le temperature minime raggiungono valori di -30/-33°C a fronte di una media di -15°C. Condizioni, anche qui, quasi da record. Per le precipitazioni vale lo stesso discorso fatto per la Svezia, risultano nella maggior parte dei casi, deboli e continue. E così anche a Febbraio si fatica a raggiungere un accumulo totale di 15mm pari a circa 20cm di neve (viste le temperature).
Non ultima l’anomalia negativa presente anche in Russia, anche se in tal caso l’evento è di portata minore. Queste aree sono abituate a ben altri record.
Discorso ben diverso per l’Europa occidentale, soprattutto per Francia e Gran Bretagna meridionale. Per la seconda, ennesimo tentativo di recupero, in parte riuscito, come poi vedremo. Nel cuore della Gran Bretagna si sono raggiunti i 15-16°C. Valore notevole ma non da record, ma sicuramente ha regalato un po’ di sollievo dopo il gelido Dicembre.

Invero 2010/2011: Dicembre, Gennaio, Febbraio
Anomalia Termica Inverno 2010/2011


In conclusione, con l’aiuto dell’ultima carta, sviluppata nei 3 mesi invernali (Dicembre - Gennaio-Febbraio) si nota come l’ultimo mese (Febbraio) abbia regalato il primo posto sul podio, come area più fredda dell’inverno, alla fascia orientale del nostro continente; seguita dalla Penisola scandinava centro-occidentale. Purtroppo non è bastato un Dicembre da record alla Gran Bretagna per poter “dire la sua”, anche se comunque si aggiudica il 3° posto, di questo podio immaginario. Un inverno senza “né arte e né parte” è invece quello vissuto dalla Penisola Iberica, dalla Francia e dall’Italia. Seppur con qualche occasionale evento locale degno di nota. Soprattutto per l’Italia, ma che tratteremo in un secondo momento.