martedì 3 maggio 2011

L'inverno Europeo 2010/2011

Gli abitanti della Gran Bretagna, Scozia ed Irlanda ricorderanno a lungo il mese di Dicembre dell’inverno 2010-2011. Per molte regioni del vecchio continente è stato proprio Dicembre il mese più freddo e nevoso di tutta la stagione invernale.   

Dicembre 2010                            
Anomalia Termica Dicembre 2010


Dalla carta in esame si evince come il “cuore gelido” di questo anomalo Dicembre, si sia collocato proprio a sud della Penisola Scandinava. Quasi al centro del vecchio continente. E per quanto, queste regioni siano abituate al freddo, un’anomalia negativa mensile di quasi 8/9°C, rimane comunque degna di nota. Vorrei, però, soffermarmi sul “modo” in cui sono state ottenute queste anomalie così rilevanti: durante un mese invernale capita spesso di avere un ondata calda seguita poi da un ondata fredda (o viceversa), dove di solito una delle due è più intensa dell’altra e quindi a fine mese prevale un anomalia positiva od una negativa. Ma i valori di scarto (dalle medie stagionali) difficilmente superano i 3 o 4°C. Come è capitato all’Italia nel mese in esame: inizio Dicembre molto caldo e poi deciso calo termico durante la 2° decade. A fine anno, quindi, l’anomalia era pressoché nulla. Pertanto per ottenere valori  di 5/6°C al di sotto delle medie stagionali (o al di sopra) si deve assistere ad una staticità dell’evento, ovvero, ad una lunga permanenza in una determinata area, di aria fredda o aria calda, per diversi giorni. Quindi se si tratta di un calo termico di 4-5 giorni si può parlare di irruzione fredda. Ma non nel nostro caso, dove ciò che è capitato all’Europa centro-settentrionale ha avuto una durata di 35/45 giorni, iniziata addirittura già nel mese di Novembre. In tal caso si tratta di un vero e proprio “evento gelido”.
Un simile evento, credo proprio che meriti attenzione. 
Andiamo, quindi, ad analizzare l’andamento termico in una cittadina svedese, proprio nel “cuore gelido” di questo anomalo dicembre. 
La città in esame è Sveg (piccolo centro cittadino nel cuore della Svezia Centro-Settentrionale). 



Si può ben notare come dall’inizio di Novembre fino a fine Dicembre le temperature registrate siano fortemente al di sotto delle medie stagionali. Addirittura, dal secondo grafico, risulta che da metà Novembre a metà Dicembre le temperature siano scese al di sotto delle medie fino a 8°C per quasi 20/25 giorni. Un dato che fa veramente riflettere. Le precipitazioni, invece, sono state molto scarse; si tratta, comunque, di un area dove durante il periodo invernale le precipitazioni sono deboli e continue invece che brevi ma intense. Si stimano comunque 25-30mm di precipitazioni, che con questi valori termici hanno sicuramente prodotto un accumulo nevoso totale di 30cm. 

Cambiamo ora totalmente zona, passiamo in Gran Bretagna. Se gli abitanti della penisola scandinava ricorderanno questo dicembre per il freddo, in Gran Bretagna verrà ricordato per la neve (oltre che per il freddo). Nell’Isola Britannica i valori termici risultano più contenuti seppur sotto media di 3-5°C; ma la vera protagonista è la “Dama Bianca”. La Gran Bretagna, grazie alla posizione geografica (Oceano Atlantico e Corrente del Golfo) difficilmente ha lunghi periodi freddi e la neve cade raramente e soprattutto con durata, al massimo, giornaliera. In questo mese, invece, “ha pagato” proprio la sua posizione geografica, l’aria fredda giunta si è caricata di umidità e a riversato sulla Gran Bretagna ingenti quantitativi nevosi con disagi non indifferenti alla circolazione sia stradale che aerea. Prendiamo come esempio Cranwell (villaggio situato sulla fascia centro-orientale dell’Inghilterra). 


Dai grafici dell’anomalia termica, si notano valori fortemente negativi soprattutto per la prima ed ultima decade di Dicembre; con valori registrati anche di -10°C. Le precipitazioni, seppur non costanti hanno registrato eventi di notevole importanza: all’inizio di Dicembre i millimetri caduti, trasformati in centimetri di neve a causa delle basse temperature, sono prossimi ai 10-15mm, a cui vanno sommati gli altri centimetri caduti nella seconda e terza decade. In totale si raggiungeranno i 30cm di neve, ma ricordo che per queste aree la nevosità media annuale è ben più bassa di quella ottenuta, se non nulla in alcune aree. Il grafico termico ci viene sicuramente in aiuto: la temperatura media giornaliera non scende mai sotto i 5°C, quindi la presenza della neve è praticamente un evento più unico che raro. Pertanto 30cm di neve costituiscono sicuramente un record. A conferma di ciò, una foto scattata il 3 Dicembre a Londra, dove non nevica ogni anno. E la neve nella foto chiarisce bene l’entità dell’evento (tratta da Internet).
Londra, 3 Dicembre 2010
Gennaio 2011
Anomalia Termica Gennaio 2011
Il primo mese dell’anno non lascia molti commenti dal punto di vista meteorologico. Il mese si chiude con un’anomalia quasi nulla o leggermente positiva sul vecchio continente. Da notare ’anomalia positiva della Scandinavia, quasi a voler pareggiare il conto con il Dicembre appena passato. Ovviamente nulla a che vedere con il mese precedente, in quanto 8°C di anomalia negativa non sono e non saranno recuperati. Un occhio cade anche in Islanda, dove, dopo il mite Dicembre anche Gennaio segue il passo dell’ultimo mese del 2010. Insomma l’inizio dell’anno è più autunnale che invernale per molte regioni del nostro Continente, ma “ci può stare”. 

Febbraio 2011
Anomalia Termica Febbraio 2011

A Febbraio torna il gelo. Questa volta però le regioni più colpite sono quelle dell’Europa orientale. Valori di 5/6°C al di sotto delle medie stagionali vengono registrati in Finlandia. Prendiamo in 
esame proprio una città nel cuore della Finlandia: Kuopio.


Si evince chiaramente il lungo periodo gelido nel mese di Febbraio. Le temperature minime raggiungono valori di -30/-33°C a fronte di una media di -15°C. Condizioni, anche qui, quasi da record. Per le precipitazioni vale lo stesso discorso fatto per la Svezia, risultano nella maggior parte dei casi, deboli e continue. E così anche a Febbraio si fatica a raggiungere un accumulo totale di 15mm pari a circa 20cm di neve (viste le temperature).
Non ultima l’anomalia negativa presente anche in Russia, anche se in tal caso l’evento è di portata minore. Queste aree sono abituate a ben altri record.
Discorso ben diverso per l’Europa occidentale, soprattutto per Francia e Gran Bretagna meridionale. Per la seconda, ennesimo tentativo di recupero, in parte riuscito, come poi vedremo. Nel cuore della Gran Bretagna si sono raggiunti i 15-16°C. Valore notevole ma non da record, ma sicuramente ha regalato un po’ di sollievo dopo il gelido Dicembre.

Invero 2010/2011: Dicembre, Gennaio, Febbraio
Anomalia Termica Inverno 2010/2011


In conclusione, con l’aiuto dell’ultima carta, sviluppata nei 3 mesi invernali (Dicembre - Gennaio-Febbraio) si nota come l’ultimo mese (Febbraio) abbia regalato il primo posto sul podio, come area più fredda dell’inverno, alla fascia orientale del nostro continente; seguita dalla Penisola scandinava centro-occidentale. Purtroppo non è bastato un Dicembre da record alla Gran Bretagna per poter “dire la sua”, anche se comunque si aggiudica il 3° posto, di questo podio immaginario. Un inverno senza “né arte e né parte” è invece quello vissuto dalla Penisola Iberica, dalla Francia e dall’Italia. Seppur con qualche occasionale evento locale degno di nota. Soprattutto per l’Italia, ma che tratteremo in un secondo momento.